I costi nascosti del web: a cosa prestare attenzione aprendo un’attività online
Aprire un business in franchising basata sul web può essere davvero una mossa vincente per chi desidera avviare un’attività imprenditoriale in proprio mantenendo al minimo i rischi. Il know-how trasmesso dal franchisor ai nuovi affiliati permette infatti di diminuire considerevolmente i rischi legati allo start-up, e la formula commerciale del franchising continua così ad essere una scelta molto frequente nel mondo imprenditoriale, anche nella più recente versione digitale.
Nonostante oggi, grazie alla legge 129/2004, chi decide di aprire un’attività in franchising è ormai ben tutelato, continuano ad esserci alcune insidie alle quali è necessario prestare la giusta attenzione. Molte di queste, si nascondono nel web: luogo sempre più privilegiato per le attività commerciali, ricco di risorse e potenzialità può anche essere fonte di rischi, se non si presta sufficiente attenzione a una serie di elementi cruciali. Vediamo quindi quali sono le trappole e i costi nascosti quando si decide di aprire un’attività in franchising sul web, e come affrontarli in modo intelligente.
1. Protezione dagli attacchi
Il rischio principale che si corre quando si apre un’attività commerciale online è rappresentato dagli attacchi hacker che il proprio sito potrebbe subire. Per questo motivo, piuttosto che pagarne il prezzo quando ormai è troppo tardi, è consigliabile investire nella protezione del proprio negozio online fin da subito. Per affrontare questo pericolo, ogni e-commerce dovrebbe avvalersi di un ambiente sicuro e di un’infrastruttura costantemente monitorata. Prima della messa online del proprio sito, può quindi essere utile effettuare un check-up di tutte le vulnerabilità di sicurezza, in modo da identificare eventuali punti deboli e agire di conseguenza per mettere in sicurezza l’e-commerce.
2. Creazione del sito
Come qualsiasi altra attività commerciale, anche un business in franchising sul web necessita di un luogo dove presentare i prodotti, permettere gli acquisti e comunicare con i clienti. Questo luogo è, nel caso di un’attività online, il sito web. Oggi, sono disponibili molte soluzioni per realizzare un sito e-commerce: proprio per questo, trattandosi di un investimento importante, è fondamentale saper scegliere la soluzione giusta per le proprie necessità, evitando di spendere una somma considerevole per una piattaforma non in grado di sostenere il nostro progetto. Vediamo quali sono le opzioni principali tra le quali scegliere:
- Sito web proprietario: si tratta di un sito web realizzato da sviluppatori e completamente personalizzato. Per questo motivo, è l’opzione più costosa in termini di investimento iniziale e manutenzione. Il costo può essere contenuto nel caso si possegga già un sito della propria attività commerciale, precedentemente costituito: in questo caso, è possibile integrare il negozio online al sito web, per un costo molto limitato.
- Piattaforme e-commerce: si tratta di piattaforme precostituite che prevedono alcune opzioni di personalizzazione e offrono generalmente un servizio di assistenza clienti per i propri utilizzatori. Si tratta di un’opzione più economica rispetto a un sito proprietario, ma capace di minore customizzazione.
- Sistemi Open Source: si tratta di software il cui codice sorgente è liberamente modificabile a seconda delle proprie preferenze e necessità. Nonostante i costi di accesso limitati, questa soluzione non garantisce alcun tipo di assistenza.
3. Stoccaggio e spedizione
Un’importante voce di spesa che viene spesso sottovalutata quando si pensa di aprire un’attività in franchising online è quella relativa ai costi di stoccaggio e spedizione. Una soluzione si può trovare nel dropshipping, un metodo di vendita applicabile all’e-commerce che consiste nel vendere un prodotto senza averlo materialmente in magazzino. Gli articoli non sono quindi posseduti dal franchisee che li vende, ma vengono proposti agli acquirenti fungendo da tramite con il franchisor: una volta ricevuto l’ordine, il franchisor si occuperà di spedire l’acquisto al cliente. Il franchisee gestisce così gli aspetti relativi a strategia di vendita, transazioni economiche e customer care, mentre il franchisor si fa carico dei costi di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione.
4. Obblighi informativi
Nel settore e-commerce, l’assenza di un contatto diretto con il venditore pone spesso il consumatore in una posizione di asimmetria rispetto all’azienda. Per questo motivo, la normativa che regolamenta il commercio elettronico ha lo scopo di assicurare trasparenza e completa informazione all’acquirente. Tutte le imprese che effettuano attività di commercio elettronico hanno quindi l’obbligo di fornire in modo chiaro sul proprio sito web una serie di informazioni volte a identificare l’azienda, i prodotti e servizi offerti, il prezzo e le modalità di pagamento, le garanzie per il consumatore, e via dicendo. Assicurarsi di adempiere a tale obbligo è fondamentale, per evitare di doverne pagare i costi una volta che la propria attività sarà avviata.